Il sindacato del giudice di legittimità sul discorso giustificativo del provvedimento impugnato deve mirare a verificare che la relativa motivazione sia: a) “effettiva”, ovvero realmente idonea a rappresentare le ragioni continua a leggere →
RITENUTO IN FATTO (imputato Omissis) veniva citato a comparire avanti al Tribunale di Roma, in composizione monocratica, per rispondere di vari delitti aggravati e continuati di appropriazione indebita, truffa e continua a leggere →
Il licenziamento intimato sull’erroneo presupposto della validità del patto di prova, in realtà affetto da nullità, riferendosi ad un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, non è sottratto alla continua a leggere →
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO 1 – La Corte di Appello di Messina, in parziale riforma della sentenza del locale Tribunale, ha integralmente accolto le domande proposte da (lavoratore Omissis) nei confronti continua a leggere →
Qualora il giudice dell’esecuzione definisca dinanzi a sé la causa introdotta come opposizione agli atti esecutivi, senza dare corso al giudizio di merito ai sensi dell’art. 618 cod. proc. civ, continua a leggere →
Fatto e diritto 1.- II ricorso è proposto avverso due provvedimenti emessi dal giudice dell’esecuzione presso il Tribunale di Bari — sezione distaccata di (Omissis): il primo, in data 31 continua a leggere →
I decreti con cui il tribunale fallimentare concede o rifiuta gli acconti sul compenso richiesti dal commissario giudiziale sono espressione di un potere discrezionale il cui esercizio, intervenendo in una continua a leggere →
IL PROCESSO Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di (Omissis) impugna il decreto Trib. (Omissis) 28.7.2014 con cui venne liquidato – nella misura di 400.000 euro – un acconto continua a leggere →
Ai fini della revoca della sospensione condizionale della pena prevista dall’art. 168, n. 1, cod. pen., l’identità dell’indole del reato commesso nei termini stabiliti opera solo con riferimento alle contravvenzioni continua a leggere →
RITENUTO IN FATTO Con ordinanza del 28 aprile 2015, la Corte di appello di Milano, quale giudice dell’esecuzione, rigettava l’istanza, formulata, ai sensi dell’art. 168, comma 1, cod. pen., dal continua a leggere →